Raffaella Carrà e le dolci parole di Sergio Japino, al suo fianco fino alla fine

raffaella carrà iapino

A comunicare la scomparsa della celebre showgirl è stato il coreografo, suo compagno per oltre 15 anni. Un rapporto che è andato oltre la love story: «Siamo legati nell’anima, abbiamo lo stesso sangue». Dal passo a due con cui si sono conosciuti al bambino che non è mai arrivato: «Ma di figli, in realtà, ne aveva migliaia».

«È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre». Con queste dolci parole Sergio Japino annuncia la scomparsa di Raffaella Carrà, sua compagna di vita per oltre quarant’anni, prima come fidanzata e poi come amica, alla quale è rimasto vicino fino alla fine: «Da tempo una malattia aveva attaccato quel corpo così minuto eppure pieno di straripante energia», si legge nella nota.

«Una forza inarrestabile la sua, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo sì che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza», aggiunge Japino. «L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei. Sempre unica ed inimitabile, anche nell’ora più triste».

Un tenero pensiero, scritto dalla persona che probabilmente la conosceva meglio. Raffaella e Sergio, infatti, si erano incontrati nel 1981 sul set del programma Millemilioni: lei, reduce dalla fine della love story con Gianni Boncompagni, ritrova il sorriso durante un romantico passo a due. «Facevo il ballerino per insegnare agli altri i movimenti», ha rivelato in passato il coreografo a TV Sorrisi e Canzoni.  «Ci siamo guardati negli occhi ed è scattata la scintilla».

Come fosse un film, anche se qualcuno all’epoca scrisse «la bella incontra la bestia»: «Furono cattivi, anzi mostruosi», ci ha rivelato lei due anni fa nell’intervista di copertina. «Ed è inutile dire una balla: lui ne soffrì». Poi, nel 1997, vengono paparazzati in compagnia di altre persone, e il vento del gossip li travolge: «Oggi sarei libera di amare chi voglio», scrisse lei. «Io e Sergio abbiamo deciso di dividere le nostre strade pur rimanendo profondamente legati».

E infatti è andata proprio così: «Siamo legati nell’anima, più che fratelli, abbiamo lo stesso sangue», ha detto Japino. «Una normale storia d’amore è molto piccola rispetto a quella che viviamo noi». Non si sono sposati, e non sono neppure arrivati bambini, seppur Raffaella covasse un forte desiderio di maternità. «Ero dal ginecologo per un controllo e ho fatto l’amara scoperta: era troppo tardi», ha rivelato a OK Salute nel 2011. «Come sbattere la faccia contro il muro».

Eppure, ci tiene a ricordare Japino, «di figli ne aveva migliaia, come i 150mila fatti adottare a distanza grazie ad Amore, il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore. D’altronde era una donna fuori dal comune, eppure dotata di spiazzante semplicità», conclude nel tenero ricordo. Dimostrando quella sintonia che dall’inizio degli anni Ottanta lì ha tenuti comunque, in qualche modo, vicini: «L’amore può cambiare, ma non muore», ha detto lei al Corriere della Sera.

«Ecco perché siamo sempre insieme». Fino alla fine.

Raffaella Carrà e le dolci parole di Sergio Japino, al suo fianco fino alla fineultima modifica: 2021-07-06T07:00:20+02:00da pallonate