Nicole Daza, futura moglie di Marcell Jacobs: «Al fianco di un campione»

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Ventotto anni, ligure ma con radici in Sudamerica, «l’uomo più veloce del mondo» l’ha conosciuto tre anni fa. In discoteca. Oggi che sono famiglia e pensano alle nozze, ci racconta cosa c’è dietro un atleta olimpico: «Sacrifici, impegno ed equilibrio mentale». E gli manda un messaggio: «Al ritorno da Tokyo, c’è da inginocchiarsi».

Il telefono di Nicole Daza in questi ultimi giorni non smette di squillare. Chiamate, messaggi, mail, notifiche social. Lei non si nega, la felicità è troppa. Il suo Marcell (Jacobs) dall’ultima storica e inaspettata (per l’Italia olimpica e non solo) domenica è l’uomo più veloce del mondo. Nicole, 28 anni, ligure ma con radici in Sudamerica l’ha conosciuto tre anni fa. In discoteca. Un colpo di fulmine, mi dirà, uno di quelli che in fretta di porta a mettere su famiglia: due bambini (Meghan, 9 mesi, e Anthony, due anni) e una promessa di nozze.

«L’anello non c’è ancora», precisa, «Quando torna da Tokyo deve chiedermelo bene, in ginocchio».

Questa medaglia d’oro è anche un po’ sua?
«Su Instagram mi scrivono “dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna”, io rispondo ridendo. Direi, però, che un po’ mia lo è. Sono stata vicino alle sue cadute, e ora è una vittoria per tutti noi, per noi che gli stiamo accanto ogni giorno. Ho imparato che un atleta ha bisogno di serenità, di pace, io spero di trasmettergliela. So che in famiglia lui si sente tranquillo e questo è fondamentale».

Dove ha guardato la finale dei 100 metri?
«Ero a casa di una mia cara amica a Genova, è stato qualcosa di indescrivibile quando ho capito che era davanti a tutti. Ho urlato come mai prima, ancora ho mal di gola. E anche Anthony continuava a ripetere, “papà, daddy, daddy”».

Che cosa avete attraversato insieme in questi anni?
«Tanta fatica, tanto impegno, chi dice altro mi fa solo ridere. L’ho visto davvero provato. Gli atleti subiscono infortuni, e poi quando magari sei fisicamente pronto, non lo sei dentro. Da quando Marcell ha iniziato a lavorare con un mental coach è cambiato tanto, è più tranquillo, e questo ti porta ad avere grandi soddisfazioni. Io prima di stare con lui di questo mondo non sapevo nulla, nemmeno dell’atletica. Adesso so che anche una parola detta al momento sbagliato può sconvolgere il tutto».

Prima di ogni gara cosa gli dice?
«Mi limito a “in bocca al lupo” e “ti amo, amore, divertiti”. Tutto il resto sarebbe superfluo».

Come vi siete conosciuti?
«A Milano in discoteca, era il dicembre 2017, ed è stato amore a prima vista. All’epoca lui viveva a Gorizia, io a Novi Ligure. Ci siamo così conosciuti via telefono, a distanza, e questo ha rafforzato tutto. Il resto è arrivato in un attimo, senza guardarci indietro».

Dopo Tokyo, le nozze?
«La proposta con l’anello non c’è stata, ma prima che partisse l’abbiamo detto con anticipo ai nostri familiari, in modo che potessero prepararsi, anche i parenti americani. Ci sposeremo l’anno prossimo. E la proposta sicuramente arriverà a breve, spero. (Ride, ndr). Qualche volta a casa me l’ha già fatta per scherzo, dicendomi “mai nessuna donna prima mi aveva fatto venire il desiderio di chinarmi”. Così giovani, così sicuri, abbiamo tanto in comune».

Per esempio?
«Suo padre vive in Texas e anche mio fratello. Ci piace viaggiare, spostarci, cambiare. Ai nostri figli insegneremo a conoscere il mondo, bello perché diverso. La diversità, gli diremo, è ricchezza. Oggi viviamo a Roma, in futuro chissà. Io faccio le valigie in due minuti e Marcell lo sa».

Nicole Daza, futura moglie di Marcell Jacobs: «Al fianco di un campione»ultima modifica: 2021-08-05T08:30:34+02:00da pallonate