Lady Diana «aveva predetto più volte la sua morte»

Lady Diana

Lo ha raccontato il biografo reale Christopher Andersen, autore del nuovo libro-bomba Brothers and wives, in un’intervista a Entertainment Tonight: «La principessa diceva che sarebbe stata uccisa in un’incidente in automobile o in elicottero» .

Sono trascorsi quasi 25 anni da quella notte del 31 agosto 1997 in cui Lady Diana morì nel tunnel dell’Alma a Parigi insieme al compagno Dodi Al-Fayed e all’autista Henri Paul. Dopo mezzo secolo, su quel tragico episodio rimangono aperti ancora tanti, troppi interrogativi. E i misteri che avvolgono la morte della Principessa del popolo sono riemersi con nuova forza ora che è uscito il libro-bomba di Christopher Andersen  Brothers And Wives: Inside The Private Lives of William, Kate, Harry e Meghan.

Il giornalista statunitense, in un testo ricco di rivelazioni e retroscena, ricostruisce come il rapporto tra  William e Harry si sia incrinato, forse irrimediabilmente, e il ruolo delle rispettive mogli Kate e Meghan in questa faida reale. Ma torna anche sull’evento che ha segnato per sempre la vita dei due principi: la scomparsa improvvisa e traumatica della madre.

Intervistato da Nischelle Turner su Entertainment Tonight, Andersen ha sottolineato come Diana avesse predetto più volte la sua morte: «La principessa sosteneva che sarebbe stata uccisa in un’incidente in automobile o in elicottero».

Come Andersen ha raccontato anche nei precedenti libri The day Diana died del 1998 e After Diana: William, Harry, Charles, and the Royal House of Windsor del 2007, Lady D era convinta di essersi inimicata più di un governo, compreso quello britannico. E aveva annoverato tra i suoi nemici giurati quelli che chiamava i “Men in Grey, individui senza volto che esercitavano un immenso potere dietro le quinte di Buckingham Palace. In più, pare che Diana avesse ricevuto un preoccupante avvertimento: all’interno dell’MI5 e l’MI6, le agenzie di intelligence nazionale e estera britannica, c’erano elementi profondamente contrari al fatto che la madre di un futuro re avesse una relazione con un musulmano, Dodi Al-Fayed.

Diana era convinta che qualcuno volesse ucciderla. Ma il mandante dell’omicidio, nelle sue profezie, non era sempre lo stesso. Andersen ha raccontato che nell’ottobre 1996, dieci mesi prima di morire a Parigi con Dodi, Diana predisse le circostanze della sua morte «con una precisione inquietante» e mise tutto su carta. Quella volta era convinta che il mandante del suo omicidio sarebbe stato l’ex marito Carlo. «Sono seduta qui alla mia scrivania oggi, desiderando che qualcuno mi abbracci e mi incoraggi a rimanere forte e a tenere la testa alta. Questa particolare fase della mia vita è la più pericolosa. Mio marito sta pianificando un guasto ai freni nella mia automobile per causarmi un gravissimo trauma cranico», scriveva la principessa ai tempi in cui era convinta che il figlio della regina volesse disfarsi di lei per sposare non Camilla Parker Bowles, come si potrebbe immaginare, ma  Tiggy Legge-Bourke, la baby sitter di William e Harry. Diana firmò la lettera, la mise in una busta e la sigillò prima di consegnarla al suo maggiordomo e confidente, Paul Burrell. «Voglio che tu la tenga per ogni evenienza», gli disse.

Burrel la rese pubblica solo otto anni dopo, nel 2003. Quando la polizia venne a sapere della nota decise di aprire un’inchiesta e nel 2005, come ha di recente rivelato John Stevens, ex direttore di Scotland Yard, Carlo fu interrogato in gran segreto sulla morte dell’ex moglie. L’erede al trono spiegò di non avere la più pallida idea delle ragioni che avevano spinto Diana a scrivere quel messaggio: «Il principe fu incredibilmente collaborativo perché non aveva nulla da nascondere», ha raccontato Stevens. Quella nota fu dunque attribuita dalla polizia allo stato confusionale e paranoico della principessa: «Non abbiamo trovato altre prove a sostegno dello scenario suggerito nel messaggio di Diana».

Tantopiù che pochi mesi dopo quella lettera, Diana ne scrisse un’altra in cui per la sua morte offriva uno scenario completamente diverso, con i servizi segreti britannici come protagonisti: «Un giorno salirò su un elicottero ed esploderà. L’MI6 mi farà fuori».

Dopo l’incidente d’auto di Diana, d’altronde, sono sorte tante teorie del complotto su cui non mai è stata fatta piena luce. Chiarissimi sono invece gli effetti devastanti che la sua morte improvvisa ha avuto sui due figli, che all’epoca avevano 12 e 15 anni. William e Harry ne hanno parlato anche in pubblico. Harry, nel documentario The Me You Can’t See’, ha persino ammesso: «Bevevo e mi drogavo per nascondere il dolore».

Ora in Brothers and wives Christopher Andersen rivela un dettaglio in più: ai principi William e Harry fu negata la possibilità di ricevere l’aiuto di uno psicologo per affrontare il grave lutto. Ad opporsi fu la regina Elisabetta in persona. Perché, scrive il giornalista, «semplicemente non sarebbe stato un bene per la Corona, in quel momento, far vedere che nella famiglia reale c’erano membri alle prese con problemi di salute mentale».

Lady Diana «aveva predetto più volte la sua morte»ultima modifica: 2021-12-06T06:00:23+01:00da pallonate