Jessica Alves non scherza: ‘Determinata a portare un bambino in grembo’

Jessica Alves ha finalmente concluso il suo processo di transizione, e in queste settimane si trova a San Paolo del Brasile per mettere a punto le ultime questioni burocratiche che ufficializzeranno il suo essere donna. L’ex Ken Umano festeggia questo traguardo con una intervista a Novella 2000.

“Mi sento molto felice, calma e rilassata,” ci dice, “prima ero impaziente e irascibile con le persone, e tutto ciò mi circondava perché ero infelice. Sto molto bene, amo il mio corpo, essere una donna è una sensazione bellissima”.

La soddisfazione di Jessica, arrivata dopo anni di sofferenze interiori e un numero ormai incalcolabile di interventi chirurgici ai quali si è sottoposta, è palpabile dalle sue parole. Seguendo un trend di aforismi e citazioni inaugurato sul suo profilo Instagram, dove correda ogni scatto o video con qualche perla di saggezza, ecco la sua attuale definizione di felicità:

“La felicità è svegliarsi alla mattina, guardarsi allo specchio e vedere la bella donna che sono diventata, con le benedizioni di Dio”.

Da qualche tempo, complici anche le numerose interviste televisive di cui Jessica è stata protagonista, diverse testate hanno riportato la notizia secondo cui la Bambola Umana vorrebbe affrontare un’altra durissima operazione (proibita in diversi Paesi del mondo), con cui assecondare la voglia di avere un figlio.

È davvero così?

“È il mio sogno diventare mamma, e ho esaminato le varie opzioni. Ho uno spiccato lato materno, e mi piacere vivere l’esperienza di avere un bambino portandolo in grembo. Quindi sto valutando un’operazione rara e complicata all’utero. È un intervento chirurgico molto rischioso, lo so bene, e per questo sto cercando di capire tutte le fasi che dovrei affrontare”.

Alcuni medici sono convinti che, come nel caso di tutti gli altri trapianti, quello dell’utero potrebbe avvenire anche su un corpo biologicamente maschile. E gli stessi specialisti sostengono che, se così operato, quel corpo potrebbe effettivamente portare a termine una gravidanza. L’ostacolo maggiore sarebbe il parto, perché un corpo biologicamente maschile non potrebbe sostenere un simile evento. Per ovviare a ciò, dunque, il bambino dovrebbe venire alla luce con un cesareo.

“Sono una persona determinata”, chiosa Jessica, “e non mi sono mai arresa di fronte alle difficoltà. Ce la farò”.