Maneskin, il «vaffa» a Putin al Coachella scatena le polemiche social

Maneskin

Il «vaffa» a Putin dei Maneskin è stato un gesto rivoluzionario, in perfetto stile con la band romana. Al Coachella hanno strappato solo applausi, ma a qualcuno – soprattutto in Italia – quella frase di Damiano (il frontman del gruppo) non è piaciuta. La platea social, come spesso accade, si è divisa tra chi ha apprezzato e chi lo ha invece ritenuto fuori luogo. «Benvenuti in Italia», ha risposto il rocker con una storia su Instagram. La frase più ribattuta tra chi li ha screditati è invece: «Ma sono ‘sti Maneskin?».

Per tutta la giornata ieri sono stati in tendenza su Twitter. «Adesso capite perché hanno sfondato? Non fermarti Putin», scrive un detrattore. «Sono la rivoluzione della nostra generazione, sbattono in faccia la realtà a chi non la vuole vedere», risponde un altro. «Ci riempiono di falsità come il grande successo in Usa dei Maneskin: sì, con la cover di una canzone di 60 anni fa e pure brutta», scrive un altro hater della band.

A rispondere questa volta è proprio Damiano: «Ma infatti avete ragione». Per attaccarli, qualcuno li prende di mira pure per il look: «Si vestono come Zelensky prima dell’incarico». «So’ ragazzi, plagiabili, ricattabili, non sanno che c… dicono!! Si fanno trasportare dall’onda! E… come tutti i ragazzi si sentono onnipotenti, forza della gioventù! Non si rendono conto fino a quando non ci sbattono il muso!», scrive un altro su Twitter.

Ad aumentare le polemiche anche chef Rubio, che li ha attaccati sui social: «Sarebbe bello che i Maneskin, vista la visibilità che hanno, scrivessero e cantassero una canzone per Gaza, per la Palestina e invitassero a boicottare sotto tutti i fronti Israele». A rispondere al cuoco, anche in questo caso, ci ha pensato Damiano: «Doppia salsiccia per me».

«I vincitori dell’Eurovision, la rock band italiana Maneskin, hanno espresso il loro sostegno all’Ucraina e hanno cantato la loro nuova canzone Gasoline. L’esibizione è stata accompagnata dalle immagini dell’attacco russo all’Ucraina e delle persone colpite dalla guerra”», ha riferito la Verkhovna Rada sui suoi social, sottolineando che «il cantante della band, Damiano, ha urlato dal palco, ‘Ucraina libera, fuck Putin’».

Anche Ukraine now aveva parlato dell’esibizione del gruppo romano, che ha chiuso il suo concerto con il nuovo brano Gasoline dedicato al Paese invaso dalla Russia sottolineando, in un altro post, che «la band italiana ha rifiutato un tour in Russia in solidarietà con l’Ucraina».

Maneskin, il «vaffa» a Putin al Coachella scatena le polemiche socialultima modifica: 2022-04-20T10:00:12+02:00da pallonate