“Preferivo la radio agli amici”: Carlo Conti racconta la prima (tragica) esperienza a Sanremo

Carlo Conti

Carlo Conti e la musica, un sodalizio che non potrà mai finire. Da sempre appassionato, ma con nessuna capacità nel suonare uno strumento diventò un dj. Mentre frequentava l’istituto tecnico con alcuni amici aveva costruito un trasmettitore fm: “Non era molto schermato, quando lo accendevamo a casa del mio amico non si vedeva più la televisione”. Un passato per così dire da pirata, poi “ho suonato al campanello di una radio più importante per chiedere se c’era bisogno di un dj. Mi presero, specificando che non pagavano. A me andava bene lo stesso”, racconta al settimanale Oggi.

Carlo Conti ha parlato del suo esordio, della gavetta e dei primi grandi successi. Adesso il venerdì sera è in prima serata su Rai1 con The Band, un nuovo talent ma atipico: gli artisti che partecipano non vincono nulla se non la gloria. Con sè si è portato molti nomi noti, alcuni dei quali toscani: Gianna Nannini, Irene Granzi, Marco Masini, Enrico Nigiotti e poi Carlo Verdone, Asia Argento, Rocco Tanica, Federico Zampaglione, Francesco Sarcina, Dolcenera, Giusy Ferreri.

I primi anni li descrive così: “Eravamo i pionieri del West, abbiamo inventato scherzi, dediche, i finti concerti. Raccontavamo di essere ad un concerto,invece mettevamo il disco di un live e facevamo i commenti”, tutto era finto “anche le pubblicità”. E svela lo scheletro nell’armadio: “Mettevamo lo spot della Coca-Cola che avevamo registrato da una radio nazionale, così potevamo dire al macellaio Vedi che siamo una radio importante?”.

La radio e la musica hanno plasmato la sua vita: la domenica pomeriggio preferiva passarla davanti ad un microfono anziché con gli amici, “e se il dj di turno aveva un contrattempo era una gioia dover restare due ore in più. Saltavo anche l’appuntamento con la fidanzata”. Poi arrivano quelli che sarebbero diventati grandi amici, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Il primo lo ha incontrato in un programma per artisti dilettanti che presentava, il secondo a Vibo Valentia, “lui si esibiva e io ero il conduttore”. Poi i tre hanno fatto insieme molta tv, spettacoli teatrali e Conti nei suoi programmi li ha spesso chiamati come ospiti o giudici.

Per qualche anno, dopo le superiori, Conti ha vissuto una vita divisa a metà: la mattina faceva analisi di bilancio in banca e staccato dal turno di lavoro correva in radio, il sabato e la domenica erano i giorni per la discoteca dove faceva il dj. “Alle 2 si tornava a casa però comunque il lunedì mattina arrivavo in ufficio mezzo addormentato”, ha raccontato ancora Conti.

A fargli cambiare strada ci ha pensato il militare, tornato a casa dopo la leva ha capito che la vita da bancario non faceva per lui e così nel 1985 partì con la 127 arancione alla volta di Sanremo: “Volevo intervistare quanti più cantanti possibile, ma all’Ariston non riuscii a metterci piede”. Quell’anno non combinò nulla, ma poi il successo è arrivato e Sanremo l’ha conquistato diventando conduttore e direttore artistico del festival per ben tre volte. A fine intervista un dolce ricordo della madre, il suo disco preferito è Non credere, “un 45 giri di Mina che piaceva alla mia mamma”.

“Preferivo la radio agli amici”: Carlo Conti racconta la prima (tragica) esperienza a Sanremoultima modifica: 2022-04-29T07:00:05+02:00da pallonate